Achille Lauro può piacere o non piacere, ma senza dubbio è un’artista che sa farsi riconoscere, e anche durante questo Festival di Sanremo 2020, a causa della sua stravaganza nel vestire,nel truccarsi e grazie alle sue esibizioni fuori dagli schemi, il cantante è riuscito ad attirare l’attenzione di tutto il pubblico.
Tante sono state le critiche positive, ma altrettante quelle negative da parte di coloro che hanno definito le esibizioni del cantante inadatte: l’Ariston è, infatti, considerato un palco prestigioso che merita di essere “rispettato” quando si parla di show e abbigliamenti. In risposta alle critiche a lui rivolte, Achille ha postato sul suo profilo Instagram:
“Ho sempre contaminato un genere con l’altro cercando di inventare musica non catalogabile ed impossibile da etichettare. Un anno fa ho iniziato ad immaginare la mia musica in modo diverso: volevo creare una performance artistica che suscitasse emozioni forti, intense e contrastanti, qualcosa che in pochi minuti fosse in una continua evoluzione visiva ed emotiva.La mia speranza è che potesse scuotere gli animi degli insicuri e le certezze di chi è fermo sulle sue certezze, perché il posto in cui accadono i miracoli è sempre fuori dalla ‘zona comfort’.
“Me ne frego” è un inno alla libertà di essere ciò che ci si sente di essere.
Me ne frego, vado avanti, vivo, faccio: questo è il messaggio che ho voluto dare con la canzone, è questo il senso vero della scelta dei personaggi che io ho pensato di portare sul palco dell’Ariston, menefreghisti positivi, uomini e donne liberi da qualsiasi logica di potere personale.
Un Santo (San Francesco) che se ne è fregato della ricchezza e ha scelto la ‘libera povertà’, un cantante (Ziggy Stardust) che se n’è fregato dei generi e delle classificazioni sessiste, una marchesa (Luisa Casati Stampa) che a dispetto del suo benessere ha scelto di vivere lei stessa come un’opera d’arte, diventando una mecenate fino a morire in povertà; e una regina (Elisabetta I) che ha scelto la morte, evitando di curarsi abdicando, pur di continuare a proteggere il suo popolo.
La condizione essenziale per essere umani è essere liberi”
Achille Lauro ha dato vita ad uno show tutto suo all’interno di uno show collettivo. È quindi lui il vincitore morale del Festival? No, ma nessun problema. La storia di Sanremo è piena di artisti che hanno partecipato senza vincere, diventando poi stelle di storica grandezza della musica italiana e Achille è nella direzione giusta. Solo il tempo saprà dirci se è in grado di seguirla.
Elisa Titone, Francesca Sanfilippo