Bellezza ed estetica sono argomenti di discussione sempre più comuni tra gli adolescenti, che sono alla continua ricerca di apprezzamento da parte della società soprattutto quando si parla dell’ambiente scolastico e dei social network. Canoni estetici e ricerca di bellezza però purtroppo sfociano spesso nel body shaming, ovvero una forma particolare di bullismo che prende di mira qualsiasi caratteristica fisica quando queste non corrispondono all’ideale di bellezza delle modelle e dei modelli. Qualunque parte del corpo può essere oggetto di critica, le gambe, la pancia, il fondoschiena, i fianchi e non è solo per qualche chilo di troppo (fat shaming), ma anche l’eccessiva magrezza può essere soggetta a critiche e commenti denigratori (thin shaming). Si tratta in realtà di un fenomeno non così nuovo, sempre stato presente, amplificato certo dal web e dai social network. Il termine “shaming”(vergognarsi) sta ad indicare le conseguenze comportamentali dell’essere oggetto di umiliazione e vergogna. Il body shaming, quindi, non allude alla semplice vergogna ma chiama in causa un’azione e quindi una relazione. Far vergognare qualcuno del proprio corpo, criticare e/o deridere un’altra persona per il suo aspetto fisico, suscitano nella “vittima” sentimenti di vergogna, disagio e imbarazzo.
Il web amplifica il body shaming perché è più facile oggettivare l’altro,i cosiddetti “leoni da tastiera“ giocano un ruolo importante: molti dei commenti offensivi che vengono scritti online verso estranei non verrebbero mai fatti di persona,infatti si perde di vista il fatto che dietro un profilo Instagram e un post ci sia una persona in carne e ossa. Il modo in cui ci appare nostro corpo, non dipende soltanto dalle caratteristiche fisiche oggettive, ma dai vissuto ad esso associato. Questo vissuto può essere influenzato dallo stato d’animo del momento, dagli stereotipi sociali e culturali e dalle sue caratteristiche di personalità. Molte donne sperimentano come in alcuni giorni guardarsi allo specchio risulti particolarmente frustrante: eppure il corpo “fisico” è rimasto lo stesso di ieri, ma è lo stato d’animo che è mutato e questo fa percepire diversamente anche l’aspetto esteriore. Negli adolescenti i cattivi pensieri sulla propria immagine corporea sono all’ordine del giorno ed è proprio per questo che certi modelli di perfezione possono essere particolarmente dannosi perché fonte di frustrazione e inadeguatezza.
“Il mio corpo è qualcosa di cui non mi scuserò mai. Il mio corpo subirà costantemente dei cambiamenti e anche il vostro”
Questo è ciò che afferma l’attrice statunitense Lili Reinhart per contrastare critiche sui social. Infatti il body shaming non colpisce solamente le donne e le ragazze comuni ma, al contrario, riguarda anche attrici e persone famose che, ingrassando o mostrandosi con i propri difetti senza filtri sui propri social, sono diventate il bersaglio preferito di questi haters .Rihanna, Gigi Hadid, Anne Hathaway sono solo alcune delle vip che sono state definite ‘brutte o ‘ciccione’ solo perché il loro corpo non corrisponde all’idea convenzionale di bellezza.Queste situazioni, grazie alla loro visibilità, forniscono un’occasione per sottolineare l’importanza di combattere in prima persona la pratica del body shaming. Il motivo è molto semplice e riguarda il fatto che il corpo di ogni persona è un libro che racconta una storia.
Elisa Titone