Sabato si è tenuta al teatro Ariston di Sanremo la finale della 71ª edizione del Festival della canzone italiana. Per la prima volta si è svolto in assenza di un pubblico, mettendo a dura prova i cantanti e i presentatori. Amadeus, al suo secondo Festival da presentatore, è stato spalleggiato da Fiorello, che si è confermato ancora una volta mattatore capace di intrattenere il pubblico da casa attraverso gag, prove canore, e improvvisazioni.
A vincere il Festival sono stati i Måneskin con il brano ‘‘Zitti e buoni’’, inno alla ribellione e al distinguersi dalla massa (“Sono fuori di testa ma diverso da loro”).
Al secondo posto, ci sono Fedez e Francesca Michielin con ‘‘Chiamami per nome’’: un brano che parla d’amore, e lo fa con un trasporto particolare.
Nonostante il brano sia stato accolto positivamente, non sono mancate le critiche: nel corso della finalissima l’influencer, nonché moglie di Fedez, Chiara Ferragni ha chiesto ai suoi 23 milioni di followers di votare la coppia Fedez-Michielin, che è salita immediatamente in cima alla classifica.
Al terzo posto si è classificato Ermal Meta con “Un milione di cose da dirti”. Lo stesso Meta l’ha definita una “ semplicissima canzone d’amore ”, un brano che invita le persone a non avere paura di esprimere i propri sentimenti.
Il premio della critica ‘‘Mia Martini’’ è stato consegnato a Willie Peyote con la sua “Mai dire mai (La locura)” che parla di come ormai ci si sia abituati a mettere al primo posto il mero intrattenimento, anche durante una pandemia. Il primo verso cita: “questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”.
Il premio Sala Stampa ‘‘Lucio Dalla’’, assegnato dai giornalisti delle Radio, del Web e della TV, è andato a Colapesce e Dimartino con “Musica leggerissima” (a nostro parere bellissima, vi consigliamo di ascoltarla!)
Quest’anno a rappresentare la nostra Sicilia ci sono stati ben 7 artisti: Colapesce (al secolo Lorenzo Urciullo), Dimartino (Antonio Di Martino), Dario Mangiaracina (una metà del duo La rappresentante di lista), Davide Shorty, Fiorello, Piero Barone de Il Volo e anche il direttore d’orchestra Pippo Balistreri è siciliano.
In conclusione possiamo dire che, nonostante tutte le avversità, è stato un festival piacevole, che ci ha permesso di assaporare un pizzico di ‘‘normalità’’ in un momento in cui questa non fa parte della nostra vita.