Michelangelo con il David diede vita a un’opera di grande potenza che condensa i valori artistici e culturali cruciali del Rinascimento italiano.
Il David è il simbolo degli ideali civili ed etici della repubblica fiorentina. Nel giovane eroe biblico, che con intelligenza e fulminea prontezza aveva ucciso il gigante Golia, i fiorentini vedevano incarnate le virtù cui erano affidate la libertà e la gloria della città, nell’esaltazione della sua potenza fisica e morale essi celebravano i valori umanistici della grandezza e dignità dell’uomo.
Il 6 Marzo in cui ricorre l’anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti, la copia del David di Michelangelo, che si trova a Piazza della Signoria a Firenze e che rappresenta la bellezza della città, è stata coperta con un drappo nero. Infatti, il sindaco Dario Nardella ha deciso di fare un gesto forte per lanciare un messaggio simbolico contro la guerra in Ucraina. Per il momento l’idea è tenerlo fino alla fine della guerra. La bellezza è ferita e nessuno può restare indifferente.
“Gli ucraini per noi sono il David che combatte contro la tirannia di Golia” così ha sostenuto il sindaco di Firenze, come riportato da La Repubblica  nell’articolo pubblicato il 7 marzo “Il David di piazza Signoria coperto con un drappo contro la guerra fa discutere” di Ernesto Ferrara. 

Da quasi un mese continuano i bombardamenti in Ucraina e noi, singoli cittadini, non possiamo fare altro che mostrare la nostra solidarietà attraverso piccoli ma importanti gesti.

Ma attenzione, non tutti la pensano come il sindaco Nardella: molti sono contrari alla copertura del David. Lo storico Paolucci, ex soprintendente del Polo museale speciale di Firenze ed ex ministro dei Beni culturali, sostiene che utilizzare le opere d’arte in questo modo è sbagliato. Inoltre, afferma che le statue nei musei e sulle piazze delle nostre città, hanno un forte valore non solo artistico ma educativo, poetico, identitario, di incoraggiamento individuale e collettivo. Vestiti o tatuati con proiezioni di loghi commerciali o di messaggi politici falsa il loro senso e li banalizza, spesso ridicolizzandoli. Coprirli invece completamente, per qualunque motivo, equivale a una censura, e pertanto si oppone ai fondamenti della società libera.

Articolo scritto da: Gaia Albicocco, Giulia Bruno, Alessandro Ferraro, Natalia Ferretti

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