Responsabilità comuni

L’attuale conflitto tra Russia e Ucraina è ovviamente il tema più importante degli ultimi giorni. I media italiani continuano ad associare al presidente della Russia l’unica causa del contrasto bellico, è infatti evidente che si stia cercando di nascondere che pesanti responsabilità ricadono anche sull’intero occidente. Per chiarire in maniera efficace la questione, elenchiamo una serie di punti difficilmente oppugnabili.

Primo punto: le sanzioni che stanno venendo applicate dalla Nato e l’Europa si sono verificate falsi deterrenti, molti analisti dimostrano infatti che quasi mai le sanzioni sono sufficienti. D’altra parte alcuni Paesi dipendenti dal gas russo ( fra il 40 e il 45% ), come l’Italia, celano dubbi e preoccupazioni.

Secondo punto: le promesse dell’Occidente erano quelle di non espandersi verso Est. Alessandro Orsini, direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS e del quotidiano Sicurezza Internazionale, in un articolo aveva espresso la sua idea riguardo alle responsabilità della Nato nel conflitto. L’allargamento a Est avrebbe “terrorizzato” il presidente russo Vladimir Putin e l’Occidente non sarebbe stato in grado di gestire la situazione.

Terzo punto: le promesse non vennero mai mantenute. La Nato, in pochi anni passò da 16 a 30 membri, schierando diversi armamenti in Polonia, Romania e nei Paesi Baltici.

Quarto punto: gli Usa e gli Europei non si dimostrarono capaci di costruire un ordine internazionale diverso dal precedente, sopratutto quando si aggiunse alle superpotenze la Cina. Il dopo Guerra fredda fu vissuto come una vittoria Usa. A sua volta il mondo era diventato capitalista, l’ordine era unipolare e gli Usa l’egemone unico.

Quinto punto: venne introdotto l’obbligo di rispetto dei confini internazionali, fondamentale nel secondo dopoguerra. Il primo a violarlo fu proprio la Nato nel ’99 in favore degli albanesi del Kosovo.

Sesto punto: L’Ucraina e gli Stati Uniti hanno avviato, lunedì 28 giugno 2021, le esercitazioni militari congiunte dell’Alleanza, nel Mar Nero, che hanno visto la partecipazione di oltre 30 Paesi NATO , le “Sea Breeze 2021” nonostante la Federazione Russa ne avesse richiesto più volte l’annullamento. Analisti russi hanno osservato che, prima d’ora, non era mai stata registrata una partecipazione così elevata di truppe e attrezzature belliche nell’area geografica del Mar Nero. Infine, è importante ricordare che il presidente russo, Vladimir Putin, a margine della IX Conferenza moscovita sulla Sicurezza internazionale, ha criticato il continuo aumento del potenziale militare e delle infrastrutture dell’Alleanza Atlantica vicino ai confini del Paese, affermando che la Russia non ha mai condotto manovre vicino al confine statunitense. 

Queste, dunque, sono le motivazioni per cui la Nato è direttamente coinvolta nel tragico conflitto russo-ucraino, ammettere le proprie responsabilità sarebbe un grande passo verso il raggiungimento di una pace che sembra ormai essere troppo distante.

Alessio Oliveri, Tommaso Giallombardo, Giada Vaglica, Gloria D’Agostino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *