Una realtà difficile da accettare.

“Una realtà difficile da accettare”, questo è il titolo che ho deciso di attribuire al nuovo articolo. É un argomento diffuso, ma credo sia sempre importante e necessario ribadire alcuni concetti che possono apparire banali, ma sono tutto tranne che questo. Ma cos’è difficile da accettare? Che qualcuno violi il tuo corpo, la tua intimità, senza alcun ritegno o senso di colpa, senza chiedertelo, e l’unica cosa giusta da fare è provare a voltare pagina, dimenticare. Ho deciso di mettermi a nudo, davanti a voi. Forse la mia esperienza ed il modo in cui ho deciso di andare avanti aiuterà qualcun* di voi. Febbraio 2021: mi stavo avviando a scuola, stavo per arrivare, quando un essere (che non può definirsi uomo né umano) mi mise le mani addosso. “Stavo solo andando a scuola. É colpa mia? Forse avrei potuto evitarlo, non dovevo ascoltare la musica mentre camminavo. È stata tutta colpa mia, mi faccio schifo”, queste erano le frasi che mi ronzavano in testa. 

La realtà? Non era colpa mia, no. É colpa di questa società profondamente maschilista e patriarcale che giustifica questi atti. “Dovevi stare attenta, non sarebbe successo se lo fossi stato”, mi sentivo dire solo questo, oppure “la prossima volta impari a difenderti e dimenarti”.

“Adolescenti più consapevoli rispetto alla violenza sulle donne, ma ancora tra le ragazze il 70% dichiara di aver subito molestie nei luoghi pubblici e apprezzamenti sessuali e al 64% di loro è capitato di sentirsi a disagio per commenti o avance da parte di un adulto di riferimento. Ancora poche quelle che denunciano le molestie, sia per paura della reazione (29%) che per vergogna (21%)” (fonte: savethechildren.it)

La violenza non è solo fisica, ma anche verbale. Quante volte vi è capitato che uno sconosciuto vi rivolgesse frasi deplorevoli e che, in qualche modo, hanno in voi provocato disgusto e la consapevolezza che sarebbe rimasta una cicatrice nel vostro animo, una delle tante. 

Un giorno, incontrate un* ragazz*. Con questa persona vi sentite sicur*, vi affezionate, credete di amarlo, vi fidate e inviate foto compromettenti. Iniziano le minacce, la paura che vi possa rovinare la vita, il rapporto con i vostri  familiari, il terrore che (se lo scoprissero) non vi guardino più con gli stessi occhi. 

Si tratta di revenge porn, un vero e proprio abuso, che costa la vita di molt* ragazz*. Ma a tutto c’è una soluzione.

Come sono andata avanti? Parlando. Ho subito esposto il problema, ho parlato con i miei compagni che non hanno esitato un attimo a darmi del supporto, senza escludere i professori. Parlate, senza vergogna. Non tenete tutto dentro, magari per paura che chi vi ha violato si vendichi e che tutto si ritorca contro di voi. Non è così, non succederà.

Così sono riuscita a voltare pagina, e non potevo trovare supporto migliore. Se credete di non avere nessuno, ricordatevi che il vero amico e confidente è quello che sta sempre accanto a voi, anche se non ve lo fa notare. Se credete che non sia così, troverete in me una spalla su cui piangere, anche se non ci conosciamo.  In ogni caso, 1522 è il numero gratuito contro la violenza ed è attivo 24 h su 24.

Parlate.

Manuela Naccari ♡ 

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