Bushido: tra religione e filosofia

A causa di una visione della storia eurocentrica, che ci apre le porte verso un mondo fortemente occidentale, alcuni dei più grandi insegnamenti e dottrine filosofico-religiose, di origine orientale, ci sono state precluse. Credo sia di vitale importanza conoscerne i precetti fondamentali, che si avvicinano di molto ad alcuni codici che conosciamo più da vicino, per poter espandere la nostra visione sul mondo, in modo tale da arricchire il nostro bagaglio culturale, col fine di formulare un pensiero critico più articolato e completo. A questo scopo, parlerò oggi del Bushido, presentandone una breve storia e gli insegnamenti fondamentali.

Come il concetto europeo di cavalleria  e quello romano del  mos maiorum, il Bushido sarà destinato ad imporsi durante tutta l’era del Giappone feudale (iniziata nel 1185), come un codice di condotta e uno stile di vita adottato dai samurai, comunemente chiamati Bushi. All’interno del Bushido sono raccolte norme di disciplina militare e morali. Esse presero forma in Giappone durante gli shōgunati di Kamakura (1185-1333) e Ashikaga (1336-1573), che furono formalmente definite ed applicate nel periodo Tokugawa (1603- 1867).

Trascrizione in kanji di Bushido

Risalente al 660 a.C., il Bushido si ispira alle dottrine del buddhismo e del confucianesimo, fondando i suoi insegnamenti su sette concetti fondamentali, ai quali ogni samurai deve scrupolosamente attenersi:

義, Gi: Onestà e Giustizia

Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell’onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

勇, Yu: Eroico Coraggio

Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L’eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.

仁, Jin: Compassione

L’intenso addestramento rende il Samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d’aiuto ai propri simili e se l’opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una. La compassione di un Samurai va dimostrata soprattutto nei riguardi delle donne e dei fanciulli.

礼, Rei: Gentile Cortesia

I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini. Il miglior combattimento è quello evitato.

誠, Makoto: Completa Sincerità

Quando un Samurai esprime l’intenzione di compiere un’azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l’intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di “dare la parola” né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.

名誉, Meiyo: Onore

Vi è un solo giudice dell’onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.

忠義, Chugi: Dovere e Lealtà

Per il Samurai compiere un’azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile (fonte: Bushido – Wikipedia) .

Il Bushido si presenta dunque, più che come un manuale militare, come un vero e proprio insieme di insegnamenti da perseguire, per attendere a una vita piena di gloria e onore. Proprio come la filosofia, applicata praticamente nella vita quotidiana, anche il Bushido predilige un uso fortemente pratico dei suoi precetti. Sta dunque a voi, adesso, valutarne l’efficacia e decidere come sfruttarne la potenza emotiva, religiosa e filosofica.

Dipinto raffigurante una luna rosso sangue, riferimento all’omonimo dio Tsukuyomi

Articolo scritto da: Davide Di Fatta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *