Risolto o irrisolto? La nuova vita degli indagati
Tutti almeno una volta abbiamo sentito parlare del famoso delitto di Perugia.
La giovane studentessa inglese Meredith Kercher, trovata senza vita la mattina del 2 novembre 2007 nel suo appartamento sito in via della Pergola n. 7 a Perugia con il programma Erasmus, ha sin da subito colpito l’opinione pubblica sia per il modo in cui è stata trattata, sia per come si sono svolti i fatti e sia per lo sconvolgente, a detta di molti, esito del processo.
Ma cosa fanno adesso i vecchi imputati?
La prima imputata, fin da subito alla gogna mediatica, si chiama Amanda Knox. La giovane studentessa statunitense nata a Seattle il 9 luglio 1987, coinquilina della vittima, accusata di aver preso parte all’omicidio di quest’ultima, di violenza sessuale, simulazione di furto, porto di coltello, calunnia, furto di 300 euro, due carte di credito e due telefoni cellulari,. Condannata in primo grado a 26 anni di carcere e assolta definitivamente il 27 marzo 2015, oggi è autrice e giornalista. Nel 2013 scrive un libro sulla sua storia, divenuto subito un bestseller, dal titolo “Waiting to be Heard”. Si occupa di varie raccolte fondi per organizzazioni no-profit. Scrive per il West Seattle Heard e nel 2019 torna in Italia come ospite al festival di giustizia penale tenutosi a Modena. Diventa madre di Eureka nel 2021, pur avendo tenuto nascosto il parto ai media. Insieme al marito ha svolto due podcasts intitolati “The truth about true crime” e “labyrinths” .
Il giovane studente di ingegneria Raffaele Sollecito nato a Bari il 26 marzo 1984, accusato anche lui per l’ omicidio di Meredith Kercher condannato a 24 anni di reclusione in primo grado e assolto definitivamente dalla quinta sezione penale della cassazione, il 27 marzo 2015, oggi è un ingegnere, dipendente di una grande azienda a Milano , avendo conseguito la sua laurea nel 2008 e la specialistica nel 2014. Anche lui ha scritto vari libri come “un passo fuori notte”, “honour bound: my journey to hell and the back with Amanda Knox” in collaborazione con Andrew Gumbel e “Presumed guilty” con lo stesso Gumbel. Ha partecipato a varie trasmissioni televisive anche come commentatore di delitti.