Ufo già nel passato?

Oggi parliamo di ufo. Ufo è la sigla dell’espressione inglese Unidentified Flying Object, che in italiano significa Oggetto Volante Non Identificato. Dischi volanti, luci o oggetti di diverse forme che volano nel cielo sono ancora argomento di dibattito. Esistono? Oppure no? Noi non possiamo rispondere in modo oggettivo a questa domanda, ma possiamo parlarne basandoci su avvenimenti accaduti. Il caso più famoso è quello di Roswell, una città degli Stati Uniti in cui avvenne lo schianto di un ufo, dalla quale – alcune teorie dicono –  furono recuperati anche i corpi di alcuni extraterrestri. Ma non siamo qui per parlare dei tanti fatti accaduti ai giorni nostri, poiché, essendo alunni del liceo classico, non possiamo non parlare della presenza degli ufo nel mondo antico. Tra documenti e opere d’arte possiamo trovare la presenza di strani oggetti, riconducibili agli ufo, impensabili per quell’epoca. Per esempio, nell’ Ab Urbe condita, precisamente nel paragrafo I del Libro 22, Tito Livio scrive “… et Arpis parmas in coelo visas pugnantemque cum luna solem …” ( … e in Arpi si videro scudi nel cielo e si vide il sole combattere con la luna …), o ancora “et Faleriis caelum hiatu visum quaque patuerit ingens lumen effulsisse” (e a Faleria s’era visto fendersi il cielo con un vasto squarcio, e da questo era balenata un’immensa luce). Anche Seneca nel suo Naturales Quaestiones parla di un fenomeno inspiegabile accaduto nel cielo: “travi luminose” che rimasero nei cieli di Roma per giorni, per poi sparire all’improvviso. Oltre ai due personaggi dell’antica Roma, anche Cristoforo Colombo, nel suo diario di bordo, ci racconta che durante il suo primo viaggio nelle Americhe, l’11 ottobre 1492, vide luci di natura sconosciuta e la descrisse “come una piccola candela che si levava e si agitava”. Tra le opere d’arte in cui si pensa che siano rappresentati strani oggetti volanti, ci ha interessato particolarmente “La Madonna col Bambino e san Giovannino” attribuita ad un allievo di Filippo Lippi, ormai conosciuta come “La Madonna dell’ufo”. Nell’opera,  dietro alla Madonna, è raffigurato un oggetto volante e tre stelle. Si sono sviluppate diverse ipotesi, la più famosa è quella che lo identifica come un ufo. Su questo tema è stato dedicato anche un episodio della famosa serie di Roberto Giacobbo “Freedome” e, inoltre, questo quadro è diventato meta di molti ufologi. In realtà, i critici d’arte non sono d’accordo perchè sostengono che il disco volante rappresenterebbe la nube che illuminò la Nascita di Cristo, mentre le stelle sono il simbolo della triplice verginità della Madonna; infatti questi temi sono ricorrenti in molte altre opere. Nonostante la risposta dei critici d’arte, si continua a dare adito all’ipotesi dell’ufo e questo quadro rimarrà l’emblema di questo tema.

Scritto da: Cristian Bongiorno, Giulia Bruno, Chiara Di Benedetto, Marta Realbuto.

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