Sport e televisione

Lo Sport entra nelle nostre vite.

Media e sport nel corso del Novecento si fondono contribuendo alla loro crescita reciprocamente. Gli sport, guadagnando visibilità e portata di diffusione si trasformano radicalmente, mentre i mass media, sfruttano a proprio vantaggio l’enorme risonanza mediatica dello sport e il progresso tecnologico per diventare nel corso dei decenni lo strumento per eccellenza per la produzione e diffusione mediatica.

Quali sono gli eventi sportivi più seguiti?

Ovviamente dobbiamo prendere come riferimenti dati oggettivi, quindi uno storico dei dati sugli spettatori televisivi per gli eventi più datati e quelli presenti anche sulle piattaforme per quelli più attuali. In questa ottica, viene fuori un’interessante top 5.
Il primo evento di questa classifica ci riguarda da vicino, perché si tratta delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Un’edizione illuminata da campioni come Benjamin Raich e Anja Paerson, che attirò qualcosa come 2,1 miliardi di spettatori, tra audience televisiva, affluenza negli impianti e le varie visualizzazioni online, allora già esistenti seppure minoritarie. Il secondo evento, invece, vi sorprenderà.
Con ben 2,2 miliardi di spettatori, la quarta manifestazione sportiva più vista di sempre è la Coppa del Mondo di Cricket 2019. Sport da noi praticamente ignoto, ma popolarissimo nei paesi del Commonwealth come Inghilterra, India, Pakistan, Australia e Nuova Zelanda, la Coppa del Mondo venne disputata in Inghilterra, creando ancor più interesse. La finale-thriller tra Inghilterra e Nuova Zelanda fu un vero boom.
Messi e Qatar 2022 da record, con polemiche.
I numeri salgono con gli altri 3 eventi nella top 5, a partire dal Tour De France. Ogni anno, regolarmente, la Grande Boucle attira circa 3,5 miliardi di spettatori. Numeri impressionanti, anche se inferiori ai 3,6 miliardi dei Giochi Olimpici di Rio 2016. In quel caso, l’ultima recita di un’icona come Usain Bolt fu decisiva.
A proposito di “icone”, al primo posto di questa speciale classifica c’è Lionel Messi, protagonista assoluto dei Mondiali di Calcio di Qatar 2022, l’evento sportivo più visto nella storia con 5,4 miliardi di spettatori. Un evento, peraltro, al centro di una recente polemica lanciata dall’ex tecnico della nazionale olandese Louis Van Gaal, secondo il quale era tutto preparato per far vincere Messi.
Qatar 2022 è stata un’edizione particolare dei Mondiali di Calcio, la prima disputata in inverno, con tutti i principali campionati nazionali che si sono dovuti fermare per un paio di mesi. Oltre a questo, c’erano state accuse di diritti umani non rispettati e di tanti morti durante la costruzione degli stadi. I numeri, però, dicono che miliardi di persone hanno preferito far finta di niente.

Quando cominciò a diffondersi in Italia il calcio, lo “sport nazionale”?

La diffusione del calcio in Italia risale alla fine del XIX secolo ed è dovuta all’esperienza di alcuni appassionati che ebbero la possibilità di conoscere tale sport in Inghilterra, Paese in cui il football aveva assunto i primi caratteri definiti.
Il primo club a essere fondato ufficialmente in Italia nel 1893 è il Genoa.
Solo dopo questa fondazione si formarono alti club, i più importanti sicuramente sono: il Torino Football & Cricket Club, la Sampierdarenese, altra squadra di Genova che tutt’ oggi conosciamo come Sampdoria, la Juventus, il Milan, la Pro Vercelli, all’ epoca una delle squadre più importanti, ed infine la Lazio.
Con la diffusione della disciplina del calcio divenne sempre più urgente creare delle regole certe e, naturalmente, queste vennero per lo più importate dall’Inghilterra.
La pubblicazione del primo regolamento del calcio in Italia apparve nel 1895 a Udine ed è dovuto agli ambienti ginnastici.
Nonostante fossero state instaurate le prime regole calcistiche, non era stato ancora creato nessun torneo.
Solo dopo, con l’intensificarsi dei rapporti fra le squadre di Genova e Torino, si diede origine al primo incontro tra Genoa e F.C. Torinese.
Il match si svolse il 6 gennaio 1898 presso Ponte Carrega. Il 6 marzo dello stesso anno alle due storiche compagini si unirono le altre squadre torinesi per dar vita a un torneo al velodromo di Torino.

Qual è stato il primo evento sportivo a essere trasmesso in tv?

Dicono, lo dicono gli americani, che la prima volta che una tv ha trasmesso in diretta un evento sportivo sia stato il 17 maggio 1939. Quel giorno la NBC, che era stata fondata tredici anni prima a New York, manda in onda in diretta una partita di baseball: al Baker Field di Manhattan, Princeton sfida i padroni di casa di Columbia. Una partita universitaria, insomma. Ai tempi la televisione era un privilegio per pochi e perciò la diretta venne riservata a poco più di 500 apparecchi in grado di ricevere il segnale. La cosa andò bene perché qualche mese più tardi la NBC ripetè l’esperimento con il campionato principale (la major league). Non fu una innovazione di poco conto: lo sport è sempre stato un potente acceleratore della diffusione dei mezzi di comunicazione: lo era stato con il telegrafo, e poi con la radio (con lo stesso Guglielmo Marconi impegnato nel realizzare la trasmissione); lo sarà anche con la televisione, come adesso sta capitando con Internet e la fibra ottica per vedere le partite in streaming.

Quali sono le piattaforme più utilizzate?

Attualmente, l’accesso allo sport attraverso il mondo digitale in Italia è ampio e diversificato. Le trasmissioni sportive sono disponibili su diverse piattaforme, con servizi di streaming come DAZN, Sky Go e RaiPlay che offrono una vasta gamma di eventi sportivi in diretta e on-demand. Queste piattaforme consentono agli appassionati di seguire le loro discipline preferite su dispositivi come computer, smartphone e smart TV, offrendo una flessibilità di visualizzazione senza precedenti.
DAZN, ad esempio, si è affermato come un servizio principale per gli appassionati di sport, trasmettendo eventi di calcio, tennis, boxe e altro ancora. Sky Go continua a essere una risorsa chiave, offrendo una vasta copertura di sport, inclusi gli eventi esclusivi di Serie A e UEFA Champions League.
La Rai, attraverso il suo servizio RaiPlay, offre accesso gratuito a numerosi eventi sportivi, garantendo una copertura più ampia e accessibile. Al di là delle piattaforme tradizionali, i social media giocano un ruolo significativo nella diffusione del contenuto sportivo, con canali YouTube, pagine Instagram e Twitter che forniscono highlight, interviste e contenuti dietro le quinte.
In sintesi, la varietà di piattaforme digitali in Italia offre agli appassionati di sport molteplici opzioni per seguire le competizioni in modo flessibile, garantendo un’esperienza coinvolgente e accessibile attraverso diversi dispositivi e canali online.

podcast

Andrea Biscari, Laura Rosselli e Agostino Drago

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